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A scuola a piedi in tutta sicurezza

a cura di Mario Boschetti

millepiedi2.jpgQuesta mattina la sveglia ha suonato alle 6,30.
Un po’ più assonnato del solito preparo il caffè e la colazione, sbadigliando davanti al telegiornale sempre uguale. Indosso delle scarpe comode, il gilet ad alta visibilità, inforco la bici e vado.
A fare un giro? No. Il gilet non è quello della FIAB, sul retro spicca la scritta “autista Millepiedibus ”.
La bici mi serve solo per un paio di Km ed arrivare a Cà Trenta (Schio). Vado ad accompagnare i bambini a scuola, a piedi. Sì perché molti bambini di Schio possono dire “Io a scuola ci vado a piedi”, senza che mamme chiocce o nonne troppo apprensive abbiano qualcosa da ridire.
Anzi sono ben contente e tranquille, i bimbi sono in mani sicure e loro possono rilassarsi una mezz’ora, prima di riprendere la vita al galoppo di ogni giorno.
Sono state proprio loro, le mamme, a credere e volere questo servizio, nel farlo hanno coinvolto nonni, zii, conoscenti e amici, hanno bussato con pervicacia a tante porte, parlato a tante persone e alla fine hanno vinto.
Il comune ha fornito l’attrezzatura e tanti volontari si sono suddivisi i turni per accompagnare i bambini in ingresso e uscita dalla scuola primaria Don Milani.
Tra un paio di settimane il Millepiedibus di Cà Trenta festeggerà i due anni di attività, per festeggiarli ci ritroveremo per una cena in compagnia e amicizia, perché iniziative come queste uniscono una comunità.
Coinvolgendo 85 bambini 53 accompagnatori volontari, nel corso di questi due anni, abbiamo risparmiato a tanti genitori l’affanno e la tensione di centinaia di corse in auto sul filo dei minuti, code interminabili davanti alle scuole, parcheggi selvaggi, inquinamento ma soprattutto il Millepiedibus ha fatto capire che una mobilità diversa è possibile, che si può cambiare e che i nostri bambini sono contenti di farlo.   
Sono felici di andare a scuola in questo modo, anche quando piove. Vi arrivano svegli, pronti per le lezioni, hanno già chiacchierato, giocato, e qualche volta bisticciato, magari per essere il primo della fila, dopo “l’autista”.
E’ un’esperienza che si può replicare ovunque, non servono grossi investimenti, solo buona volontà e un po’ di tempo da dedicare affinché il loro (il nostro) futuro sia migliore.

  
Perché volere un pedibus? 

•    Per incentivare il diritto dei bambini a muoversi autonomamente.
•    Per risvegliare nei bambini la voglia di camminare e muoversi fin dal primo mattino.
•    Per sviluppare la socializzazione tra coetanei.
•    Per sviluppare le capacità di orientarsi e aumentare l'attenzione e la percezione dei rischi che il pedone incontra sulla strada e la capacità di evitarli.
•    Per attenuare nei genitori la possibile paura e preoccupazione per la sicurezza.
•    Per favorire gli scambi di esperienza tra genitori che si trovano a collaborare tra loro nel coordinamento delle azioni di vigilanza.
•    Per contribuire alla riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico con azioni concrete che promuovono una mobilità sostenibile.
•    Per mantenere aperto il dialogo con le Istituzioni con il fine di migliorare la qualità dei percorsi pedonali e delle aree verdi.

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