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Prove tecniche di presidio sulla pista di via Albinoni

24 Maggio 2005

La protesta 

di Federico Ballardin

IL GIORNALE DI VICENZA 

Sono tornati in pista... ciclabile. Il “presidio” di via Albinoni si è formato anche ieri mattina, prima delle otto, quando gli irriducibili oppositori del tracciato della ciclopista su via Albinoni si sono presentati con l’intenzione di bloccare i lavori di ultimazione, oggetto pure di un referendum informale.
L’allarme era già scattato venerdì pomeriggio nel quartiere, quando cioè sono stati collocati sull’area verde che circonda la pista di pattinaggio su via Albinoni i cordoli di cemento che serviranno ad ultimare la pista ciclabile. Una provocazione, secondo chi ancora sperava in un rinvio o in una riapertura del dialogo sul tracciato alternativo proposto anche nel corso di un incontro con l’assessore alla mobilità Claudio Cicero.
Il tam tam del passaparola si è diffuso in un istante a S. Lazzaro, come l’appello degli “irriducibili” che hanno organizzato in fretta e furia il presidio lungo il tracciato contestato. Ieri mattina c’era anche il consigliere della circoscrizione 6 Alessandro Furlan (Margherita) assieme ad alcuni resi denti che si sono dati il cambio, chiedendo anche un aiuto a chi lavora in zona: «Date un occhio, se arrivano gli operai chiamate tutti». Organizzata in “turni” ritagliati tra gli spiragli dell’orario di lavoro, la staffetta della vigilanza ha monitorato la situazione fino a sera.
Ma gli operai dell’Amcps non si sono presentati perchè erano impegnati poco distante, in via Bellini, per ultimare l’asfaltatura del tratto che si unirà a quello contestato e realizzato allargando il marciapiedi di fronte alla scuola media (che diventerà quindi ciclopedonale).
Oggi però, come stabilito dall’assessorato alla mobilità, si dovrebbero ultimare i lavori proprio in via Albinoni, sempre che il presidio non li formi nuovamente. Del resto il progetto ha ricevuto anche il placetdella maggioranza della conferenza dei capigruppo della circoscrizione 6: ininfluente, perchè è solo un organo consultivo e non deliberativo- precisa comunque l’opposizione). Comunque molti residenti nel quartiere continuano a protestare e ad accusare l’assessorato di essere proprio duro d’orecchi nei confronti della volontà popolare.
«Se il camper non è bastato porteremo un rimorchio», minacciava qualcuno, ipotizzando una raccolta fondi tra gli oppositori al tracciato per pagare le multe ai mezzi usati per sbarrare l’accesso alla pista e impedire i lavori. Ieri nel frattempo, in attesa dei mezzi pesanti, c’era una bicicletta a fare da sbarramento.
Appare comunque chiaro che l’imperativo per il presidio è resistere, almeno fino alla presentazione della mozione-delibera d’iniziativa popolare da presentare al consiglio comunale. Anche se i tempi sembrano davvero troppo stretti perchè il provvedimento veda la luce in tempi utili.
L’Amcps infatti ha già messo in preallarme la polizia municipale per la probabilità che si verifichino delle contestazioni e delle “occupazioni”.
Del resto molti residenti del quartiere non hanno ancora digerito la soluzione finale prospettata dall’assessore Cicero, cioè quella di introdurre i sensi unici in via Tartini e in via Albinoni per consentire la sosta almeno su un lato della carreggiata. Queste modifiche comporteranno delle conseguenze come la modifica del tracciato dei bus (linea 7) che s’incrociavano normalmente proprio nelle tre vie che costeggiano il supermercato Alì. Inoltre dovrà essere ridotto il cordolo di fronte al parco dietro al distretto sanitario per consentire comunque ai residenti dei condomìni di poter uscire scegliendo entrambe le direzioni: quella che porta verso il centro del quartiere e quella che va verso via Rossini.
Questa mattina dunque la situazione in via Albinoni tornerà a farsi incandescente.

 
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