Quando giovedì è apparsa in cronaca la notizia dell'agguato dei vigili ai ciclisti ....
Lettere al Direttore
Da "Il Giornale di Vicenza", domenica 07 dicembre 2008
Quando giovedì è apparsa in cronaca la notizia dell'agguato dei vigili ai ciclisti contromano a ponte degli Angeli ho esultato, in primis per l’azione di commando e poi nell'assaporare l'attesa della reazione epistolare che sarebbe sicuramente sopraggiunta. Ho atteso ancora meno del previsto e oggi, venerdì, mi sono delibato la missiva che attendevo per arricchire la mia nutrita raccolta di esilaranti lettere di piagnucolanti multati, vuolsi ciclisti, vuolsi automobilisti naturalmente.
Quale collaboratore del GdV, ogni tanto, mi piace trattare il tema del rispetto delle regole (qualche mese fa in una pagina di Domenicaspritz intitolata appunto “Un ciclista da marciapiede") ma è come cittadino che mi compiaccio vivamente per il blitz contro una categoria che, pur nella sua debolezza se contrapposta al traffico a motore, fa di tutto per non far rimpiangere la protervia degli automobilisti.
Il ciclista Cipriani dice: “Io credevo che le amministrazioni di tutti paesi civili fossero interessate ad incentivare l'uso della bici...” e si profonde poi in un elogio della blcicletta e al suo uso in città da preferire sotto il profilo ecologico e della qualità della vita. Come non essere d'accordo? Ma sa cosa faccio io quando in sella alla mia Giant mi trovo a dover affrontare lo stesso snodo viario in cui lui è stato proditoriamente attaccato e multato? Scendo, attraverso bici alla mano le strisce pedonali sul ponte e quelle in Levà degli Angeli, poi salto lestamente sul mio cavallo d'acciaio in cerca di nuove avventure. Tempo impiegato: una ventina forse di secondi in più rispetto alle manovre fuori legge e un paraginnastico “Giù e su” da cavallo. È vero, Vicenza non brilla per agevolare i ciclisti nei loro spostamenti (e non ditemi che chi usa la bici per lavoro ha diritto a scorciatoie privilegiate!) ma sfido chiunque ad affermare che con un accorto uso del “Sali e scendi” non si possa circolare velocemente lo stesso evitando gli inghippi viari sfavorevoli e rispettando il codice della strada. Certo, lo so che non c'è sufficente attenzione urbanistica alle gambe motrici, ma pur sussistendo gli stessi problemi viabilistici di oggi, fino a due o tre anni fa non si erano mai visti velocipedi costantemente sui marciapiedi e una signora con i sacchetti della spesa pedalare alacremente in salita contro mano per via San Silvestro (ero in macchina, confesso)! Per finire, se siete uno di questi ciclisti disinvolti e percorrendo amabilmente un marciapiede cittadino vi siete sentiti apostrofare da un barbuto signore con una frase del tipo “Pericolosa la strada, vero?” ebbene, confesso ero io.
Toni Vedù
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