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La città rallenta. Dossi artificiali e zone a 30 all’ora

Da "Il Giornale di  Vicenza", martedì 01 Settembre 2009 pagina 10
di Gian Marco Mancassola

Si partirà dal centro storico e da San Lazzaro e San Pio X
Un cartello stradale con il limite di velocità a 30 chilometri orariCentro storico e quartieri tirano il freno. La parola d’ordine è “slow”: rallentare in nome della sicurezza. Se n’è parlato nel corso dell’ultima riunione di giunta: bisogna intervenire per ridurre i rischi davanti a luoghi ritenuti sensibili come gli edifici scolastici, ma anche il cuore di quartieri residenziali. Non tutte le strade possono trasformarsi in autostrade, arterie di scorrimento veloce per attraversare il capoluogo.
GLI STRUMENTI. La strategia a cui sta lavorando l’assessore alla Mobilità Ennio Tosetto con i suoi tecnici è quella di approntare due diversi strumenti: limiti di velocità a 30 chilometri orari in alcune zone particolarmente a rischio e dissuasori come i dossi artificiali.
Le prove generali, come spiega proprio Tosetto, vanno in scena in zona Saviabona, dove i rialzi lungo tratti considerati pericolosi consentono di indurre gli automobilisti e togliere il piede dall’acceleratore. L’amministrazione comunale punta a estendere l’installazione di dissuasori di velocità anche ad altri luoghi. In particolare, c’è la preoccupazione di proteggere l’entrata e l’uscita dalle scuole.
IL TENTATIVO. Una pianificazione delle cosiddette “zone 30” era già stata abbozzata dalla precedente amministrazione, con l’allora assessore alla Mobilità Claudio Cicero, oggi seduto nei banchi dell'opposizione alla guida della lista “Impegno a 360°”. Non se ne fece più nulla per mancanza di tempo: le idee maturarono alla fine del mandato amministrativo, troppo tardi per essere materializzate.
GLI OBIETTIVI. Il progetto nasceva da alcune proposte avanzate dall’associazione “Tuttinbici” per tutelare le categorie deboli degli utenti della strada, vale a dire pedoni e ciclisti. Non solo: abbassare i limiti dai 50 chilometri orari ai 30 renderebbe più concorrenziale l’utilizzo di mezzi di mobilità alternativa, come la bicicletta. Le zone 30 fornirebbero una via d’uscita a un altro vicolo cieco: l’impossibilità di costruire piste ciclopedonali in tutte le vie della città, in particolare nelle contrade del centro storico. L’assessore Tosetto sposa da tempo l’idea e sta cercando di attuarla mettendo a punto un progetto con il nuovo dirigente della Mobilità Carlo Andriolo.
I QUARTIERI. Se in centro storico appare naturale introdurre limitazioni alla velocità, più ambizioso è puntare alle periferie: «Le prime aree in cui può essere applicato il progetto sono i quartieri di San Pio X e San Lazzaro - annuncia Tosetto - e poi potremmo pensare a una zona come la Piarda, dove si affacciano polo universitario e importanti scuole dell’infanzia».

 
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