Vendita delle bici, boom. La Provincia fa un piano

Da "Il Giornale di Vicenza" giovedì 22 ottobre 2009 pagina 18
di Roberta Bassan

MOBILITÀ LENTA. La Giunta dà il via libera ad un progetto della ciclabilità per il Vicentino
Dalla mappatura nei Comuni ai raccordi tra le diverse piste esistenti Toniolo: «Così si agevoleranno gli interventi dei prossimi anni»
In termini tecnici si chiama “masterplan”, in pratica quello vuole fare la Provincia di Vicenza è una sorta di piano regolatore provinciale della bicicletta.
La giunta, su proposta dell’assessore Costantino Toniolo, ha dato il via libera all’unanimità di programmare la stesura di un «piano provinciale della ciclabilità», che consenta lo sviluppo delle reti di percorsi ciclabili secondo un’azione coordinata e programmata sul territorio, riconoscendo così «il valore della mobilità lenta quale strumento di valorizzazione e tutela della sostenibilità ambientale». L’idea è quindi di partire da un punto fermo: la mappatura sullo stato di fatto del territorio. Con l’obiettivo di programmare i raccordi fra le diverse piste e verificare quali zone siano più carenti in fatto di piste ciclabili.
«La mappatura - illustra Toniolo - agevolerà anche la pianificazione degli interventi per i prossimi anni evitando sprechi di risorse o interventi multipli in un'unica zona».
Il Veneto è indietro quattro volte rispetto alla media dell’Ue - ha illustrato Toniolo in giunta riportando una recente indagine dell’Arpa Veneto - ma negli ultimi anni si è fatto molto, i maggiori miglioramenti in regione sono stati registrati a Verona, Padova, Conegliano e, per stare nel Vicentino, ad Arzignano.
Il trend è in crescita, ma i margini di miglioramento sono ampi, con un fenomeno che riguarda la nostra provincia: il boom delle vendite delle biciclette registrato in occasione degli incentivi per l'acquisto delle due ruote che stabilivano il 30% di sconto sui prezzi d'acquisto.
«La prima cosa a cui pensare - avverte Toniolo - è comunque la sicurezza della circolazione e quindi l'intenzione di dotare il territorio delle adeguate infrastrutture dedicate alla mobilità lenta. È un processo graduale, dobbiamo fare i conti con i bilanci e la destinazione delle risorse. Ma possiamo indicare un impegno e degli obiettivi concreti da perseguire anche a medio e lungo termine. A questo proposito l’interesse dei Comuni è forte e significativo».
Oggi si pensa anche ad un piano di sviluppo strategico, a partire da una serie di accordi già partiti tra cui l’anello delle risorgive con sedici Comuni, il tratto vicentino della Treviso-Ostiglia, il percorso lungo il Bacchiglione e quello lungo il Brenta, la pista di collegamento tra Schio e Vicenza, la pista che va da Recoaro a Montebello.