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Vacanza: è meglio a pedali

01 Giugno 2007

E' boom per il cicloturismo

Da TgMagazine del 1 giugno 2007

In vacanza su due ruote
E' boom del cicloturismo, ma poche piste

Sport, socializzazione, cultura, natura, turismo. Questo e molto altro ancora è il cicloturismo, che appassiona sempre più gli amanti delle due ruote di tutte le età. In vacanza in bici non come impresa sportiva o avventura estrema, bensì come modo nuovo e "slow" di concepire il viaggio. La bicicletta permette infatti di spostarsi senza troppa fatica, con le nostre sole forze. Ciò ridà alle distanze la loro giusta dimensione e apre una nuova prospettiva visiva, per scoprire e sentire un paesaggio, che il più delle volte non viene notato.

"Slow tourism" su due ruote quindi sempre più di moda anche in Italia, sebbene non esista una vera e propria Rete Cicloturistica Nazionale e nessuno, a parte la Fiab, la Federazione amici della bicicletta, con Bicitalia, ne abbia proposto una. Esistono invece diversi percorsi "ciclabili" di interesse provinciale, la maggior parte di recente realizzazione (o ancora in fase progettuale) e moltissimi itinerari proposti sui vari siti dedicati al turismo plein air su due ruote. Solitamente pensare alle piste ciclabili vuol dire infatti pensare a regioni del Centro e Nord Europa, come Germania, Olanda, Paesi Scandinavi, ma ora anche al Trentino, una terra molto legata alla bicicletta, che ha sfornato grandi campioni nelle diverse discipline sulle due ruote e che offre molte possibilità turistiche per una vacanza in sella. 
Tra le le regioni all'avanguardia per il numero di piste ciclabili infatti proprio al Trentino spetta la palma d'oro. Con una rete di 303 chilometri percorribili che copre quasi tutto il territorio, è la regione che offre il maggior numero di possibilità ai cicloturisti.
La rete attraversa 10 zone: Valle dell'Adige, Val di Sole, Val Rendena, Giudicarie Centrali, Giudicarie Inferiori, Valle del Sarca, Mori - Torbole, Valsugana, Val di Fiemme e Val di Fassa e Valle del Primiero. Il tragitto più importante è quello in Valle dell'Adige, la vera spina dorsale dell'intera rete che collega, attraversando da nord a sud il Trentino per 80 chilometri, la provincia di Bolzano con quella di Verona e quindi il cuore delle Alpi con la Pianura Padana.
Ad est si diramano altri tre percorsi che attraversano la Valsugana, le Valli di Fiemme e Fassa e la Valle del Primiero. Il primo misura circa quaranta chilometri di lunghezza e collega Calceranica al Lago con la regione Veneto, passando attraverso Borgo Valsugana e Tezze di Grigno. Nelle due valli, lo sviluppo di questa pista ciclabile una volta completata sarà di circa 48 Km, mentre attualmente sono stati realizzati due tronchi: uno in Val di Fiemme di 18 Km ed uno in Val di Fassa di 7 Km, che seguono in gran parte il tracciato della Marcialonga lungo il torrente Avisio. Il terzo tragitto collega tra di loro tutti i centri abitati della Valle del Primiero, partendo da Imer, fino a raggiungere Siror, per una lunghezza complessiva di 10 Km.

Ogni percorso è dotato di un specifica segnaletica con tabelle informative in legno che riportano indicazioni di carattere storico, culturale e ambientale dei luoghi attraversati, simboli e colori specifici per un'immediata identificazione delle aree. I singoli tragitti si differenziano poi per lunghezza, dislivello e difficoltà. Ma anche le altre regioni d'Italia propongono itinerari, spesso molto belli, da percorrere su due ruote, anche se non sempre si tratta di ciclopiste o tratti attrezzati per le due ruote, bensì di strade secondarie e provinciali a bassa densità di traffico.

In Lombardia ad esempio è possibile percorrere 286 chilometri da est a ovest, nelle zone prevalentemente collinari a sud dei grandi laghi alpini lombardi. Costeggiando il Mincio a Como s'incrocia La Via dei Pellegrini. Ai cicloturisti si indica un percorso prevalentemente a bassa densità di traffico, in alcuni tratti senza auto. I dislivelli sono limitati al minimo indispensabile.

In Piemonte esistono tre importanti ciclostrade e molti percorsi, non asfaltati, ma facili, all'interno di parchi. Numerosi itinerari sono lungo i fiumi Po ed i suoi affluenti. E sullo sfondo di ogni percorso c'è sempre il bellissimo scenario delle Alpi.

Strade perfette, atmosfera tranquilla e contesto naturale stupendo anche sulle sponde veronesi del Garda veneto e poi c'è la "Greenway" lombarda, il "Percorso Ciclabile delle Città Murate" di circa 28 chilometri, che taglia il territorio provinciale in direzione Sud-Nord da Pizzighettone a Soncino, centri ricchi di storia e fortificazioni importanti, collegando i Parchi Fluviali Regionali Adda Sud e Oglio Nord.

Itinerario imperdibili per gli amanti e gli appassionati di due ruote è però soprattutto quello "Delle delizie estensi" da Ferrara e Mesola, 120 chilometri di piste ciclabili. 
Molti poi gli itinerari più specifici per mountain bike, che prevedono salite e discese sulla Cisa, sul Monte Amiata, nei pressi di Avellino e in Umbria, in Sicilia, nel Lazio e in Sardegna.

Ecco poi alcune indicazioni per organizzare un viaggio in bicicletta doc.
Le ruote devono essere sufficientemente robuste e fornite di almeno 36 raggi di sezione non minore di 2 mm. Da scartare senza indugi i tubolari, troppo vulnerabili e poco pratici; preferibili i copertoni con camera d'aria. Per facilitare le operazioni in caso di foratura, meglio che i mozzi siano a sganciamento rapido. Il sistema di trasmissione deve prevedere almeno una doppia o tripla moltiplica.I freni più funzionali sono quelli del tipo "Cantilever" o "V brake" derivati dalla mountain-bike 
Il manubrio può essere di diversi tipi: quello "da turismo", il più diffuso, permette una posizione più comoda; quello "da corsa" è più adatto alle lunghe percorrenze (va regolato all'altezza della sella); quello da "mountain bike", con particolari accorgimenti ("cornetti" laterali) rappresenta una soluzione intermedia. La sella deve essere confortevole ma non troppo ingombrante e molleggiata. 
Il portapacchi, indispensabile, deve essere robusto (4 sostegni) e ben ancorato al telaio. Nei lunghi viaggi sopporta anche pesi notevoli. ®I parafanghi sono consigliabili in resina, più leggeri e resistenti agli agenti atmosferici. 
I fanali e i catarifrangenti sono obbligatori per legge in Italia e in tutti i paesi europei e necessari per la propria sicurezza. *Anche la mountain-bike può essere comodamente utilizzata per ciclo-escursioni, specialmente sui percorsi più accidentati.

Con l'alimentazione, in genere, non sussistono problemi per tranquille escursioni di una giornata. A chi pedala per più giorni si consiglia: un'abbondante colazione il mattino (te o latte, pane burro e marmellata, biscotti, miele, cereali, ecc. ecc.). Durante il viaggio è consigliabile tenersi leggeri consumando qualcosa di energetico (ad es: frutta secca, moussli, ecc.). A metà giornata un piccolo spuntino (ad es: un panino imbottito e della frutta). Il pasto serale deve essere ricostitutivo in tutti e sensi, anche psicologico. E' bene affidarsi alla gastronomia locale, senza eccedere, soprattutto negli alcolici. 
D'estate occorre reintegrare i sali minerali bevendo spesso, meglio succhi di frutta. Si può anche sciogliere una bustina di integratore salinico nella propria borraccia. Sempre meglio, però, non eccedere con questi prodotti.
In quanto al trasporto delle bici sui lunghi tragitti su molti treni locali e regionali e su alcuni interregionali contrassegnati dall'apposito logo su tutti i treni "verdi" e, il sabato e i festivi, su tutti i treni del Trasporto Regionale (Diretti, Regionali e Interregionali) compresi i TAF (Treni ad Alta Frequentazione), è possibile trasportare la bici al seguito del passeggero. 
Si paga il supplemento bici acquistabile in biglietteria, si oblitera e la validità è di 24 ore. L'orario FS ufficiale (libro) e quello su internet (FS-ON-LINE orari, o le Informazioni generali FS ) indicano i treni che consentono il trasporto della bici.

Infine una considerazione di carattere ecologico: la bici non inquina e non fa rumore, l'impatto ambientale del turismo su due ruote è bassissimo e i vantaggi, personali e non sono sicuramente maggiori della "fatica" di una pedalata in più.

 
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