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Bici pubbliche a Parigi, un vero boom

05 Agosto 2007

Quando le biciclette fanno bene al traffico e all'economia
A soli 15 giorni dall'entrata in funzione di "Vélib", il servizio di noleggio bici pubbliche di Parigi, già si registrano i primi successi: 80.000 persone utilizzano ogni giorno le 10.648 biciclette pubbliche disponibili nelle 750 stazioni dislocate nell'intera città. Ciò è la conferma che per spostamenti brevi urbani la bicicletta è il mezzo più conveniente e più competitivo di qualsiasi altro mezzo di trasporto cittadino. Inoltre circa 80.000 auto vengono lasciate a casa senza, per questo, che il commercio o l'economia della città si blocchi, come invece si grida qui da noi quando un qualche benchè piccolo intervento per favorire la mobilità ciclistica urbana viene intrapreso da una qualche Amministrazione comunale.
"Vélib" (da Vélo e Liberté), non a caso definito il più ambizioso progetto al mondo di bici a noleggio anche perchè si propone di raddoppiare il numero di bici pubbliche e quello di stazioni di prelievo entro fine anno (20.600 e 1451), rappresente una buona pratica dal punto di vista economico. Insieme al "VeloV" di Lione (il serivizio di bici pubbliche inaugurato un paio di anni fa con 2.500 biciclette a disposizione in 175 postazioni, di cui ogni bici è usata d'estate da 30 persone al giorno"), la realizzazione e la gestione del servizio non solo non costa un solo euro alle casse del Comune ma porta introiti per tasse di concessione. Inoltre, ed è un altro dato significativo, è interamente finanziato dai privati con i proventi della gestione gli spazi pubblicitari.

Considerato che è indubbia l'utilità del servizio quale contributo significativo anche in termini di educazione alla mobilità alternativa e sostenibile, viene voglia di chiedersi: perchè da noi, in materia di traffico, i privati finanziano solo parcheggi sotterranei, ritenuti da tutti - erroneamente - la soluzione ai problemi di mobilità? Chissà che l'esperenza di Parigi non insegni qualcosa di nuovo ad amministratori, imprenditori e cittadini.


Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
 

Mobilità ciclistica a Lione, viaggio di studio Fiab

23 Settembre 2007

Iniziativa formativa per Amministratori pubblici e tecnici degli enti locali
Grande interesse sta suscitando, tra amministratori pubblici e tecnici progettisti, il prossimo viaggio di studio in Francia, a Lione, messo a punto dalla FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus nel quadro delle attività formative rivolte alle pubbliche amministrazioni, per conoscere le "migliori pratiche in Europa a favore del trasporto ciclistico urbano".
Obiettivo del viaggio di studio: andare sul campo per visitare, incontrando i responsabili del progetto, il modello organizzativo di "VeloV", il servizio di bike sharing (4.000 biciclette pubbliche disponibile in 340 postazioni ininterrottamente per 24 ore al giorno), accessibile con carta magnetica prepagata.

Tale servizio, funzionante da due anni nell'area metropolitana di Lione, insieme ai provvedimenti di moderazione del traffico (dotazioni infrastrutturali e provvedimenti viabilistici per la circolazione sicura della bicicletta a livello urbano), pure oggetto di studio, negli ultimi due anni ha totalmente cambiato il volto della città e le abitudini di residenti e turisti.

Chiunque fosse ancora interessato può richiedere il programma dettagliato a Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo oppure scrivere o mandare un fax a: FIAB onlus - Via Borsieri 4 - 20159 Milano - tel/fax 02.69 311 624

Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
 

Lione, città ciclabile allo studio di amministratori pubblici e tecnici italiani

28 Ottobre 2007

Un'altra iniziativa formativa della Fiab, ma solo il nord Italia ne approfitta
Treviso, Lodi, Milano, Varese, Lecco, Padova, Brescia, Verona: provengono tutti dal nord Italia i venti partecipanti, tra amministratori pubbici, funzionari e liberi professionisti che lunedì e martedì, 29 e 30 ottobre prossimi, a Lione (F), parteciperanno ad un viaggio di studio promosso ed organizzato da FIAB onlus, per conoscere da vicino le più significative esperienze a favore del trasporto ciclistico urbano e di parteciapzione attiva dei cittadini. La partenza dalla stazione di Milano oggi pomeriggio, domenica 28, alle 16.
Sotto i riflettori dell'iniziativa formativa, coordinata dal direttore della Fiab Luigi Riccardi: 
1) "Vélo'v", il sistema di biciclette in servizio pubblico che ormai conta 4.000 bici a disposizione di cittadini e turisti; 
2) la Maison du Vèlo, una struttura affidata dall'Amministrazione comunale di Lione alle associazioni dei ciclisti urbani che lì hanno creato un centro di documentazione e studi sulla pianificazione ciclabile, una cafferia quale luogo di incontro e di iniziative culturali (presentazione di libri, conferenze, dibattiti) ed una ciclofficina attrezzata di tutto punto a disposizione di oltre 1.500 iscritti;
3) le velo-stazioni di Lione, vale a dire le strutture dedicate al deposito, noleggio e riparazione delle biciclette nella stazione ferroviarie;
4) visita guidata in bicicletta alle principali infrastrutture ciclabili cittadine

Lunedì mattina al loro arrivo a Lione, i partecipanti al "master" di mobilità ciclistica saranno rivevuti dal Vice presidente della Grande Lione, la città metropolitana di Lione, e dai rappresentanti di JC Decaux, la principale società francese di produzione e gestione di bici a noleggio con carta magnetica o di credito.

Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
 

Conferenza Nazionale Bicicletta - Come è andata...


di Eugenio Galli

Si è conclusa a Milano la Prima Conferenza Nazionale della Bicicletta "Inbici - Due ruote per il futuro", organizzata dal Ministero dell'Ambiente e dalla Provincia di Milano (9-11 novembre 2007)Tre giorni di dibattiti, seminari, fitti incontri che hanno visto affrontare, per la prima volta in Italia, i temi della mobilità ciclistica in un'ottica non più di settore ma "trasversale", con una visione finalmente strategica, aperta e complessa, coinvolgendo in termini partecipativi la rete associativa, con i suoi centri di competenze, e i cittadini, insieme ai grandi decisori, alle istituzioni, agli enti locali, agli amministratori e ai tecnici, alle aziende e agli enti.Tre giorni per discutere, per confrontarsi, per capire cosa manca in Italia per far decollare una vera, concreta politica della mobilità ciclistica, quali contenuti essa debba avere, quali passi sono necessari, e per riflettere in modo informato sulle tante nostre arretratezze ma anche sui molti spunti positivi che pure si affacciano nel frastagliato orizzonte della nostra penisola.


Molta è ancora la strada da percorrere perché si possa finalmente vedere affermato il principio che l'Italia non è solo "lunga", nella sua estensione territoriale, ma anche veramente "una" ed europea a pieno titolo, in fatto di mobilità sostenibile.

Come ha autorevolmente osservato nel suo intervento Manfred Neun, presidente di European Cyclists' Federation, se anche solo un decimo di quanto emerso nel corso della Conferenza troverà attuazione, per l'Italia sarà una vera rivoluzione. Una rivoluzione dolce e leggera, su due ruote. Ma con effetti straordinari.

Da qui è nato un doppio impegno: quello di rendere la Conferenza un appuntamento di confronto a cadenza biennale itinerante in Italia, sul modello di Velo-City, e quello, fatto proprio esplicitamente dal Ministro dell'Ambiente al termine della conferenza, di istituire un Servizio nazionale per la Mobilità Ciclistica.

E' stata purtroppo rilevata la mancata copertura informativa dei principali media nazionali che, con qualche lodevole eccezione, hanno "bucato" l'evento. Si è infatti parlato soprattutto dei pesanti disagi del traffico automobilistico in occasione del Salone del Ciclo e Motociclo alla Fiera di Rho, delle code chilometriche, dell'inadeguatezza di strade e parcheggi, delle insufficienze del trasporto pubblico, del grande affollamento di visitatori, della presenza di Vip. Ma, a proposito di "scomparsa dei fatti", la Conferenza della bici è rimasta nell'ombra.
C'è da chiedersi, e su questo crediamo occorra riflettere seriamente tutti insieme, pur nel rispetto dei diversi ruoli, come si possa promuovere un cambiamento culturale condiviso, davanti alle note e annose difficoltà che la mobilità dolce trova storicamente nel nostro Paese, se occasioni come questa - che non vogliono essere mere passerelle, ma costituire un punto di approdo significativo con la messa a fattor comune di esperienze importanti e spesso ancora isolate - non trovano attenzione e restano confinate, quando va bene, alle pagine locali o alla esperienza dei singoli partecipanti, per quanto numerosi e qualificati essi possano essere.

Dopo i saluti istituzionali, il dibattito di apertura di venerdì, moderato da Paolo Garimberti, ha visto da subito aprirsi il confronto con alcune realtà europee, direttamente dalla voce dei protagonisti: il Bicycle Master Plan della Germania (relatrice Dagmar Meyer, Ministero federale per il Traffico), Monsieur Vélo e il caso di Parigi (con il rappresentante del Governo francese Hubert Peigné, coordinatore delle politiche per la mobilità ciclistica), l'esperienza spagnola delle Vias Verdes, riportata dalla responsabile Carmen Aycart Luengo, e la posizione dell'Unione Province Italiane sul tema della bicicletta nelle politiche di governo del territorio tra mobilità quotidiana, programmazione e interventi, esposta dall'assessore Pietro Mezzi. E ancora: la relazione di Luigi Riccardi, direttore FIAB, sulla bici come strumento ecosostenibile nelle politiche per gli spostamenti quotidiani, per il turismo e per la salute, quella del responsabile del settore amatoriale della Federazione Ciclistica Italiana, Carlo Zuccaro, sul ruolo della bici nell'educazione all'ambiente e allo sport.

Partendo dagli spunti della sessione plenaria di venerdì, i partecipanti (oltre ottocento le presenze registrate) hanno dato vita, nell'intera giornata di sabato 10 novembre, ai numerosi workshop di approfondimento, distribuiti nelle aule della Fiera Milano di Rho-Pero.

Diciotto i filoni tematici dei workshop, nei quali molti esperti FIAB erano tra i relatori:
1. Pianificazione delle reti e progettazione delle infrastrutture
2. Modelli istituzionali
3. L'integrazione modale, le bici sul treno e nel trasporto pubblico locale
4. Modelli economici e mobility management
5. Sicurezza del ciclista e moderazione del traffico
6. Promozione e turismo
7. Riforma del Codice della Strada (CdS)
8. Itinerari e grandi reti ciclabili
9. Adeguamento della legislazione nazionale e regionale
10. Fruizione sostenibile delle aree protette
11. Aggiornamento dei regolamenti tecnici e della progettazione
12. Accessibilità, supporti e promozione
13. Benefici sull'ambiente e il territorio
14. L'educazione allo sport
15. Benefici sull'individuo
16. L'agonismo: organizzazione e formazione
17. Sicurezza delle biciclette e dei dispositivi di protezione individuale
18. L'educazione alla mobilità nell'età scolare e per gli adulti

Nel corso di uno dei seminari più "caldi", quello sul tema della intermodalità con i mezzi pubblici, è emerso il grave ritardo culturale del vettore ferroviario italiano.
Dopo lo scioglimento del monolitico Ente Ferrovie dello Stato, con le cui rigidità burocratiche ogni confronto era una missione impossibile, la moltiplicazione dei soggetti titolati (Trenitalia, Rfi, Grandi Stazioni, Cento Stazioni, etc.), lo spacchettamento di competenze e responsabilità, l'assenza di coordinamento, la frequente rotazione e la permanente instabilità delle figure di riferimento dirigenziali, hanno creato più di una difficoltà, se è vero che, ancora oggi, l'offerta di strutture e servizi per la mobilità ciclistica è spesso carente, quando non del tutto assente e con poche e ristrette aree di soddisfazione: ad esempio, si è citato il caso della Stazione Centrale di Milano, una delle più grandi ed importanti d'Italia, dove il progetto di ristrutturazione attualmente in corso di esecuzione, per importi da milioni di euro, non prevede praticamente nulla in termini di accessibilità ciclistica. Errori progettuali, sicuramente, ma anche deficit della committenza che non ha evidentemente saputo tenere conto di bisogni attuali e futuri.
Si è dunque ribadito che bici e mezzi pubblici sono alleati nella lotta contro traffico e inquinamento e per una migliore mobilità, consapevoli che, nel settore dei trasporti, l'offerta modifica la domanda e che, anche per questo, è indispensabile una piena collaborazione dei diversi soggetti, a partire dai responsabili manageriali delle aziende del pubblico trasporto.

Domenica 11, al termine della sessione plenaria del mattino, dove sono state riportate le sintesi dei lavori dei diversi workshop del giorno precedente, i partecipanti alla conferenza nazionale hanno approvato per acclamazione il documento conclusivo dei lavori, che è accessibile al seguente link: http://www.bici2007.it/bici/manifesto/index.html.
I lavori saranno oggetto di organizzazione e pubblicazione attraverso il medesimo sito istituzionale.

Le presentazioni dei relatori FIAB, che hanno dimostrato l'importanza del ruolo e delle autentiche competenze della nostra associazione, sono disponibili a questo indirizzo.

La FIAB ha inoltre presentato cinque quaderni tecnici del "Centro Studi FIAB Riccardo Gallimbeni" sui seguenti argomenti: Bicicletta, sicurezza stradale e mobilità sostenibile (a cura di E. Galatola); Bicitalia, Rete Ciclabile Nazionale, Linee guida per la realizzazione (C. Pedroni); Il Codice della Strada e la bicicletta (E. Chiarini); Un'idea per il cicloturismo. L'esperienza di Albergabici della FIAB (M. Mutterle); Girogirotonda. La protezione dei ciclisti nelle rotatorie stradali (A. Marescotti - M. Caranti).
Questi interessanti documenti sono scaricabili dal sito FIAB http://www.fiab-onlus.it/.

Almeno due primi parziali effetti positivi della Conferenza nazionale della bicicletta ci sono stati, anche a Milano: la presentazione pubblica, da parte dell'assessore Croci, del Piano della Mobilità Ciclistica, che ora si apre finalmente alla fase della consultazione civica, prima della sua definitiva approvazione, e l'annuncio dell'avvio del servizio di Bike Sharing sul modello parigino.

Ora attendiamo le prime realizzazioni. La credibilità della nuova attenzione politica pro-bici deve partire dal rispetto degli impegni. Misurandosi in modo coerente con i contenuti e gli obiettivi.

Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY onlus)

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Cari amici,
durante e al termine della Prima Conferenza Nazionale della Bicicletta - che ha avuto un grande successo - ci siamo lamentati del disinteresse della stampa nazionale, anche con un messaggio inviato a questa lista il 12 novembre scorso. In realtà, ha fatto eccezione La Repubblica sul quale venerdì 9 novembre è apparso nelle pagine nazionali un bell'articolo di Cecilia Gentile, che potete vedere a questo link: http://www.ciclodi.it/Repository/files/F_255_rep1_101107b.pdf.

Gli atti della conferenza e il materiale che ha prodotto la FIAB per i lavori della stessa (presentazioni, quaderni tecnici, tesi) sono scaricabili dal seguente sito  www.ciclodi.it/notizia.asp?IdN=1357.

Grazie per l'attenzione.

Mik

Per la Segreteria Organizzativa FIAB 
 

NUOVO SITO DI TUTTINBICI

 

pc_ttbc.jpg Da febbraio 2008 Tuttinbici ha un nuovo sito Internet, sempre raggiungibile al consueto indirizzo: www.tuttinbici.it . Le novità sono molte: una grafica migliorata e più accattivante (pur mantenendo una certa continuità con la precedente), una più chiara e razionale divisione delle materie, un accesso più semplice che favorisce la consultazione.
Particolare attenzione è stata posta al recupero dell'archivio dell'Associazione, che rende disponibile gran parte del materiale prodotto negli ultimi anni: documenti, articoli di giornale, fotografie.

Ora siamo finalmente in possesso di uno strumento che possiamo gestire in modo completo e autonomo, indispensabile per un'Associazione che ha visto crescere il numero dei propri soci e consolidarsi nel territorio l'esigenza di una "mobilità sostenibile".

Leggi tutto...
 

Oltre 16 milioni di euro dal Ministro Pecoraro per il trasporto ciclistico

21 Settembre 2007

Dalla Venezia, FIAB: "Siamo soddisfatti, è una boccata d'ossigeno per le città soffocate dallo smog"
 

Il Ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha deciso di destinare 15 milioni di euro del Fondo triennale per la mobilità sostenibile, per promuovere l'utilizzo del trasporto ciclistico urbano e l'intermodalità bici e mezzi pubblici, oltre a 1 milione e 250 mila euro per realizzare progetti già presentati da alcune città italiane, per i servizi di bike sharing.

Il presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia, dichiara: "Siamo molto soddisfatti per questa notizia che giunge totalmente inaspettata, specie dopo che la mobilità sostenibile è stata ignorata nel corso della Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici. Finalmente la bicicletta viene riconosciuta come un mezzo di trasporto amico del clima e dell'ambiente urbano. Da anni aspettavavamo che la mobilità ciclistica fosse finanziata dallo Stato. La legge nazionale di settore, la 366 del 98, è senza risorse da anni e sembra che il Ministero dei Trasporti, a cui spettava il finanziamento e il riparto dei fondi, l'abbia rinnegata. Questa nuova disponibilità del Ministro Pecoraro Scanio è una vera boccata d'ossigeno che legittima un mezzo di locomozione sano, sicuro e sostenibile. Insieme ad una maggiore diffusione delle reti di trasporto pubblico, la bicicletta potrebbe cambiare il volto delle nostre città grazie alla realizzazione di interventi infrastrutturali, di organizzazione e di promozione, considerato che il 40% degli spostamenti abituali non supera i 2 Km.". "Vanno ora compresi e agevolati i meccanismi di erogazione dei finanziamenti per evitare che l'entusiasmo iniziale si scontri contro la quotidiana burocrazia". "Sarebbe inoltre strategico - conclude Dalla Venezia - che fosse maggiormente curata la formazione dei tecnici. La pianificazione e la progettazione ciclabile non sono ancora materia insegnate nelle università italiane".


Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
 

Taglio alle emissioni per limitare i cambiamenti climatici

12 Settembre 2007

Ma la mobilita' sostenibile non e'ancora una priorita'
La mobilita' sostenibile non sembra essere ancora nella top ten degli interventi strategici del Governo italiano per combattere il surriscaldamento del pianeta.
Alla Conferenza nazionale sui Cambiamenti climatici apertasi oggi a Roma presso la FAO tutti sono daccordo: occorre tagliare le emissioni atmosferiche al piu' presto per fermare il surriscaldamento globale. Ma tra i settori strategici su cui intervenire, la promozione di forme di mobilita' alternative e sostenibili ancora non compare.

Fotovoltaico ed energia solare, tutela del mare e del Po, raccolta differenziata, riqualificazione territoriale, economia verde, carburanti puliti, educazione ambientale nelle scuole, sono i pilastri principali su cui le Autorita' che hanno aperto i lavori sono concordi occorra intervenire.

Ma sembra che in materia di trasporti ci si fermi ai carburanti puliti. Potenziamento e diffusione del trasporto pubblico e collettivo, per esempio attraverso la realizzazione e la diffusione di reti tramviarie con moderni e silenziosi tram senza fili, integrato con un sistema di reti ciclabili urbane ed extraurbane, non e' stato citato neppure una volta da nessun intervento della mattinata del 12 settembre. Eppure secondo l'ISFORT il 40% degli spostamenti abituali in Italia non supera i 2 Km e il 10% non supera il Km.

Occorre ancora lavorare per diffondere la cultura della mobilita' sostenibile anche tra gli esperti di politiche e tecniche per la tutela del clima.

Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
 

Riparte il servizio BiciBus di FTV

10 Giugno 2007

Corse per Asiago, Bassano del Grappa e Recoaro
Si riconferma per il terzo anno il progetto BiciBus, promosso dall'Amministrazione Provinciale di Vicenza con la collaborazione delle FTV. Il servizio sarà attivo dal 10 Giugno al 2 Settembre 2007 nei giorni di sabato, domenica e festivi.
Quest'anno vengono riconfermate le mete di Asiago e Bassano del Grappa, con la novità che sarà possibile arrivare anche a Recoaro Terme.
L'iniziativa consente di raggiungere Asiago, Bassano e Recoaro Terme con i mezzi FTV trasportando le proprie biciclette su appositi rimorchi trainati dalle corriere.

I rimorchi hanno una capienza di 34 biciclette, il costo del supplemento è di 1,00 Euro per corsa, la corsa viene effettuata da autobus di linea, non è possibile la prenotazione e la garanzia del posto a sedere. Le biciclette potranno essere caricate nelle corse e nelle stazioni qui indicate:

Vicenza - Asiago
Orari Sabato:
da Vicenza alle ore 8:30 e 14:35
da Gallio alle ore 18:30
Orari Domenica e Festivi:
da Vicenza alle ore 8:30 e 14:35
da Gallio alle ore 17:30
Fermate di carico/scarico biciclette:
Andata: Vicenza (Stazione FTV), Thiene, Treschè Conca, Asiago, Gallio
Ritorno: Gallio, Asiago, Treschè Conca, Thiene, Vicenza (Stazione FTV)

Vicenza - Bassano
Orari Sabato, Domenica e Festivi:
da Vicenza (Stazione FTV) alle ore 8:30 e 12:30
da Bassano (Piazzale Trento) alle ore 13:30 e 18:25
Fermate di carico/scarico biciclette:
Nessuna lungo il percorso

Vicenza - Recoaro
Orari Sabato, Domenica e Festivi:
da Vicenza (Stazione FTV) alle ore 8:30
da Recoaro alle ore 17:55
Fermate di carico/scarico biciclette:
Nessuna lungo il percorso
Possibilità di trasportare la bicicletta sulla cabinovia per raggiungere Recoaro Mille, per i soci Tuttinbici e FIAB, esibendo la tessera, il supplemento bici è gratuito.

Tuttinbici FIAB Vicenza ha organizzato diverse escursioni utilizzando il servizio Bicibus:

Domenica 1 Luglio 2007
Giro dei tre monti
Domenica 8 Luglio 2007
Da Asiago a Bassano
Domenica 15 Luglio 2007
I graffiti della Val D'Assa
Domenica 2 Settembre 2007
Ai piedi del Grappa nella terra degli Ezzelini

 

Sì alla copertura assicurativa per chi usa la bicicletta per andare al lavoro

26 Maggio 2007

Una proposta di legge per il riconoscimento dell'infortunio in itinere
Sottoscrivi la petizione
Chi usa la bicicletta per andare ogni giorno a lavoro, in caso di incidenti in "itinere", è penalizzato rispetto al pedone o all'utente del mezzo pubblico: quando subisce un infortunio può vedersi respingere la domanda di indennizzo come se avesse usato l'automobile. La Fiab, con una proposta di legge, chiede che "l'uso della bicicletta sia comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico".

In base alla normativa vigente oggi è tutelato l'infortunio, subito dal lavoratore assicurato, nel normale percorso dalla dimora abituale al lavoro e ritorno, sia che avvenga a piedi sia con mezzi pubblici. Per quanto riguarda il mezzo privato, invece, l'uso deve essere "necessitato" (vale a dire, non esistono mezzi pubblici, non coprono l'intero tragitto o gli orari non coincidono con quelli del lavoro, ecc.). Di conseguenza la scelta della bicicletta per recarsi al lavoro è considerata alla stregua di qualsiasi altro mezzo privato (auto, motociclo) e, pur sussistendo tutti gli altri elementi previsti dalla legge, è respinta la domanda di indennizzo del ciclista che subisce un infortunio ma che avrebbe potuto usare il mezzo pubblico.

"Ci sembra che l'uso della bicicletta sia da considerare socialmente utile e meritevole, alla stregua di quello del mezzo pubblico" - dicono i responsabili della Fiab.

Chi sceglie la bicicletta per andare al lavoro va tutelato perché aiuta l'ambiente (non inquina non fa rumore, non consuma carburante, ecc.) e, se non usa l'auto contribuisce a diminuire il traffico e la congestione urbana, se non usa il mezzo pubblico contribuisce a rendere meno affollato il servizio.

Inoltre l'uso della bicicletta, in un certo qual senso, può essere "necessitato" da motivi personali ed economici importanti: il lavoratore risparmia l'abbonamento al mezzo pubblico, in molti tragitti è più veloce del mezzo pubblico - per il quale vanno considerate anche le attese, i ritardi, il disagio per l'affollamento- e fa pertanto risparmiare tempo ed inutile stress, permette anzi di svolgere un sano movimento (fisicamente e psicologicamente migliore che imbottigliarsi nel traffico con l'auto o accalcarsi in mezzi pubblici ormai ovunque al limite della capienza).

Secondo i responsabili della Fiab "nell'ambito delle politiche a sostegno della Mobilità Sostenibile si ritiene che debba rientrare a pieno titolo l'incentivazione della bicicletta e che, pertanto, sia necessario attivare, in ogni possibile ambito legislativo ed amministrativo, provvedimenti che ne favoriscano e ne tutelino l'uso".

L'introduzione di una tutela assicurativa dell'uso della bicicletta nei tragitti lavorativi, se da una parte costituisce sostegno concreto, e per così dire "rafforzato", dell'utenza debole della strada, alla quale appartiene il ciclista, dall'altra induce ad una consapevolezza diffusa del problema della sicurezza di tali utenti anche da parte degli enti assicurativi pubblici che, come è noto, sono oggi istituzionalmente preposti non solo al risarcimento dei danni ma soprattutto alla prevenzione degli incidenti lavorativi. Sul sito fiab-onlus.it è possibile sottoscrivere la petizione.

"E bene precisare - concludono i responsabili della Fiab - che con questa proposta non si avanza un progetto "rivoluzionario" di riforma del sistema previdenziale. Piuttosto si chiede di inserire nel quadro giuridico esistente riguardante i lavoratori già assicurati, un piccolissimo correttivo di facilissimo accoglimento, che da subito favorirebbe chi usa la bicicletta nei percorsi casa-lavoro.

Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus


 

 
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PROSSIME INIZIATIVE

 

Faedo in notturna

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23 marzo 2018
 
Giornata FAI di primavera
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25 marzo 2018
 

A spasso con Tiepolo

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8 aprile 2018
 

I paesaggi di Van Gogh. Tutti i colori di Arles e della Camargue

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4-12 agosto 2018
 
 

SEGNALAZIONI

 

Sette chilometri di pista ciclabile collegheranno l’anello dei Colli alla Riviera Berica

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Ecco la vera sosta a pagamento. L’inattitivà fisica costa all’Europa 80 miliardi di euro

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La Regione Veneto istituisce il Tavolo per la Mobilità Ciclistica

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Chi fa cicloturismo non fa autoturismo

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10 anni di proposte inascoltate

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Ancora senza targa?

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La trovi in sede e nei Tuttinbici Point
 

Campionato europeo di furto bici. Roma tra le finaliste

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Sicurezza stradale e Mobilità dell’Utenza non motorizzata

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Chiediamo le strade a misura di bambino

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Partecipa al concorso
 

Ad Arezzo il cicloturismo incontra l’ospitalità rurale

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Le associazioni ambientaliste chiedono vagoni attrezzati per le bici

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Protocollo d'intesa RFI-FIAB. Stazioni più accessibili per la bici

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Il miglior sistema di bike sharing del mondo è in Cina?

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Olanda: nasce la prima pista ciclabile a pannelli solari incorporati

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In Europa ce l'abbiamo fatta!

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Benvenuta Ciclovia AIDA, l'Alta Italia D'Attraversare

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Rivista BC: il mondo della bicicletta

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Le mappe della Rete Ciclabile Nazionale
 
 
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Tutte le strutture idonee ai ciclisti  
 
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Dove, come e quando pedalare
 

Programma 2017

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Mobilità sostenibile, l'esperienza di V.E.Lo.C.e. (Veloce Logistic Center

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Bicicletta nel cortile condominiale

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Settimana della mobilità sostenibile in bicicletta

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La ciclabile dell’Oglio dal Tonale a Mantova

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Vacanze in bici. Sì o no?

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In bici su tutti i nuovi treni nel Friuli Venezia Giulia

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La piattaforma della FIAB per il Treno+Bici

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