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Un bike manager per la capitale

La Capitale è il punto di riferimento di una nazione. Le vicende politico amministrative di Roma stanno facendo passare in secondo piano una piccola rivoluzione che può finalmente aprire le porte ad un nuovo modo di governare il tema della ciclabilità nelle città.
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La città di Roma ha designato un bike manager che si occupi dello sviluppo della mobilità ciclistica della capitale: una figura nuova che dovrà coordinare diversi settori e competenze per dare finalmente anche a Roma una rete ciclabile diffusa e sicura e riuscire a far scendere dall'auto milioni di automobilisti per utilizzare una bicicletta e i mezzi pubblici.
La posizione è un'assoluta novità che vale la pena evidenziare come il tentativo di voltare pagina per iniziare - speriamo - una nuova storia della mobilità a Roma: e se ci riesce Roma allora possono e devono riuscirci anche le altre città d'Italia.
Ecco perché guardiamo con attenzione alla nostra Capitale ed è per questo che abbiamo fatto i nostri auguri a chi oggi è investito di questo difficile ruolo, Paolo Bellino, che non ha bisogno di presentazioni.
 
 

Da oggi, anche in Italia, si parla di Ciclovie

E’ notizia di pochi giorni fa, il 27 luglio 2016, la firma di due ministeri e di 8 regioni sui protocolli d’intesa per la progettazione e realizzazione dei primi tre grandi itinerari ciclabili nazionali (il protocollo relativo al GRAB romano è stato rinviato più avanti). Si tratta della declinazione pratica di quanto previsto nella Legge di stabilità approvata lo scorso dicembre con la quale il Parlamento stanziò oltre 90 milioni, nel triennio 2016-2018, per tale scopo.

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E’ una data sicuramente importante per chi come noi ha speso molte energie sul tema della rete nazionale e dei grandi itinerari italiani ed europei e rappresenta un punto di partenza se si vuole dotare anche l’Italia, così come molti paese europei, di una rete sovraregionale che dialoghi e si compenetri con l’Europa integrandosi con la grande rete EuroVelo .
La FIAB è dai primi anni ’90 che “pensa alla necessità di promuovere il cicloturismo in ambito nazionale” dapprima con la proposta della Ciclopista del Sole (ora Ciclovia del Sole) come primo elemento di una futura rete di percorsi ciclabili e poi, con la rete vera e propria denominata Bicitalia. Ad essere precisi nei primi anni del nuovo secolo alla FIAB venne commissionato dal Ministero delle Infrastrutture lo studio di fattibilità della CPS e dall’AICC (Ass. Italiana Città Ciclabili) per conto del Ministero dell’Ambiente lo studio della rete nazionale di percorribilità ciclistica, ma sembra che di questi documenti nei vari ministeri si siano perse le tracce.

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I ciclisti non salveranno il mondo. Gli automobilisti, se vanno piano, magari qualche vita sì

Dite ai ciclisti che possono salvare il mondo anche leggermente più a destra”. Due anni fa è circolato nei social questo post. Il solito lamento-tormentone sui grupponi domenicali di ciclo-sportivi sulle strade extraurbane?
Sui “grupponi” ho già scritto in un precendente articolo (La vexata quaestio dei grupponi di ciclo-sportivi sulle strade ).

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Mentre, due anni fa, ho spiegato che i ciclisti urbani quando non si spostano più a destra è perchè non possono farlo. Per le auto parcheggiate in doppia fila o, abusivamente, sulla corsia ciclabile oppure per il rischio di un’improvvisa sportellata. Per non parlare di tombini, cocci di vetro e del lerciume che si trova a bordo strada. I ciclisti devono osservare il codice stradale, che prescrive la destra, ma nel contempo comportamenti prudenti (articolo “Ciclisti potete salvarvi la pelle anche non stando troppo a destra ”).
Presi dallo “stare più a destra”, in ben pochi abbiamo colto la “trappola” di questa frase. Studiata da abili comunicatori contiene una premessa, funzionale a veicolare una ben determinata idea sui ciclisti: presuntuosi che pretendono di salvare il mondo.

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Il fiume Tesina e le rocce della pianura vicentina - 4 settembre 2016 4settembre_bericando.jpg

 

Cresce l'uso della bici per andare a lavoro

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Che in Italia cresca la passione per le biciclette noi della FIAB lo sappiamo bene. E le nostre impressioni vengono spesso suffragate anche da studi che non provengono dal mondo dell'associazionismo.
Questa volta è la Confartigianato che evidenzia come le imprese che producono, riparano e noleggiano biciclette sono 3.043, danno lavoro a 7.815 addetti e, tra il 2013 e il 2016, sono aumentate del 2,8%. Un segmento di nicchia in cui dominano gli artigiani con 2.103 imprese e 3.936 addetti, concentrate soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Il fatturato del settore tocca 1,2 miliardie, nel primo bimestre 2016, la produzione è aumentata del 13,8%rispetto al 2015, un trend più che doppio rispetto al +6,6% registrato nell’Unione Europea.
 
La fotografia del settore, che unisce tradizione produttiva e innovazione tecnologica, è contenuta  in un rapporto dell’Ufficio studi della Confartigianato, per presentare l’esposizione di bici ‘Artibici’, organizzata il mese scorso a Milano nell’ambito della mostra ‘New Craft’ presso la Fabbrica del Vapore, una delle iniziative della XXI Triennale del Design.
 
 

Treno+Bici: Delrio #daccispazio

Fiab scrive al ministro Delrio e chiede un preciso indirizzo politico di Governo affinché i treni Regionali e a Lunga Percorrenza adottino carrozze adatte alla bici

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FS si appresta ad investire 4,5 miliardi di euro per rinnovare la flotta di treni regionali.
Se si farà come in passato, avremo treni inadeguati per il trasporto bici ancora per qualche decennio a fronte di un servizio sempre più richiesto sia dai pendolari che da un cicloturismo in crescita. Insomma avremmo perso anche questo treno.
Per questo la Presidente FIAB, Giulietta Pagliaccio, ha scritto al Ministro Delrio chiedendo una chiara ed inequivocabile decisione politica che garantisca che sui nuovi treni ci sia il necessario spazio per le biciclette.

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In bicicletta da Treviso lungo la Ciclabile del Sile

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Siete tra coloro che, dopo averne tanto sentito parlare, sognano finalmente di provare l’incanto della ciclabile del Sile? Vi immagino allora frementi sulla vostra bici nel centro di Treviso, magari in piazza Duomo, pronti a pedalarne i sinuosi argini verso la foce a est: perlomeno cosi` abbiamo fatto noi costeggiando il fiume attraverso Casier e Casale fino al sito archeologico di Altino e di là, seguendo gli argini di Dese e Zero e il vecchio tracciato della Via Claudia Augusta, abbiamo fatto ritorno a Quarto d’Altino.

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Ma perché i ciclisti devono per forza essere simpatici?

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di Stefano Gerosa
 
Almeno da 30 anni i mezzi di comunicazione ci passano un mieloso “refrain”, un’immagine della bicicletta edulcorata e romantica. Ciclisti simpatici, bicicletta ecologica, uccellini che cinguettano a primavera (..).
Così simpatici che, a suo tempo, l’assessore di turno ci riservava splendide accoglienze e smaglianti sorrisi, ma le nostre proposte gli entravano da un orecchio per uscire dall’altro.
 
Questo capitava fino a quando si era un’infima minoranza. Ora i ciclisti sono aumentati, rivendicano spazi e diritti e hanno un certo “peso”. Così qualcuno ci dice “Dai non dite certe cose! Vi rendete antipatici!”. Eh già, per diventare antipatici basta uscire dalla parte assegnata, dai comodi stereotipi dell’italiano medio.

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Trieste - Parenzo: la strada della salute e dell’amicizia

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Mare da sogno, città affascinanti e colpi d’occhio spettacolari: questi sono gli ingredienti della Parenzana chiamata “Strada della salute e dell’amicizia” una ciclabile che parte da Trieste e, occupando la sede della vecchia ferrovia a scartamento ridotto, arriva a Parenzo (125 km).

Il consiglio, per evitare nella prima parte le strade trafficate, è di trasferire armi e bagagli a Muggia con la motonave di linea. Mezz’oretta di piacevole viaggio via mare.

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PROSSIME INIZIATIVE

 

Faedo in notturna

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23 marzo 2018
 
Giornata FAI di primavera
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25 marzo 2018
 

A spasso con Tiepolo

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8 aprile 2018
 

I paesaggi di Van Gogh. Tutti i colori di Arles e della Camargue

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4-12 agosto 2018
 
 

SEGNALAZIONI

 

Sette chilometri di pista ciclabile collegheranno l’anello dei Colli alla Riviera Berica

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Ecco la vera sosta a pagamento. L’inattitivà fisica costa all’Europa 80 miliardi di euro

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La Regione Veneto istituisce il Tavolo per la Mobilità Ciclistica

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Chi fa cicloturismo non fa autoturismo

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10 anni di proposte inascoltate

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Ancora senza targa?

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La trovi in sede e nei Tuttinbici Point
 

Campionato europeo di furto bici. Roma tra le finaliste

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Sicurezza stradale e Mobilità dell’Utenza non motorizzata

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Chiediamo le strade a misura di bambino

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Partecipa al concorso
 

Ad Arezzo il cicloturismo incontra l’ospitalità rurale

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Le associazioni ambientaliste chiedono vagoni attrezzati per le bici

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Protocollo d'intesa RFI-FIAB. Stazioni più accessibili per la bici

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Il miglior sistema di bike sharing del mondo è in Cina?

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Olanda: nasce la prima pista ciclabile a pannelli solari incorporati

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In Europa ce l'abbiamo fatta!

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Volete salvare delle vite? Istituite zone 30 in tutte le città

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Mobilità sostenibile, l'esperienza di V.E.Lo.C.e. (Veloce Logistic Center

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Bicicletta nel cortile condominiale

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Settimana della mobilità sostenibile in bicicletta

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La ciclabile dell’Oglio dal Tonale a Mantova

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