Ciclisti multati e un clamore fuori luogo
Da "Il Giornale di Vicenza", martedì 23 dicembre 2008 pagina 71
Scrivo in relazione ad un articolo del GdV apparso il 4 dicembre cui faceva seguito una lettera a firma del signor Michele Cipriani il giorno seguente.
Il fatto: una decina di ciclisti giustamente multati dai vigili in “agguato” (testuale dall'articolo), perché provenendo da Ponte degli Angeli giravano contravvenendo al Codice della strada direttamente a sinistra verso piazzale Matteotti. Tra questi il suddetto Cipriani che nella lettera si lamentava di ciò. Da qui la mia riflessione.
È mai possibile che ogni volta venga multato un ciclista ciò comporti tanto clamore?
Articoli ironici sul fatto che vengano sanzionati coloro che girano senza campanello o che pedalano parlando al telefonino.
Fra un po’ dovremo stupirci se qualcuno prende la multa perché sulla bici non ha le prescritte luci o circola contromano in un senso unico?
Giustamente l'articolo mette in evidenza che la suddetta manovra era una “prassi" consolidata, ma questo non giustifica niente.
Per molti ciclisti, e non solo, il non rispetto delle regole stradali è oramai una “prassi consolidata". Certo, le amministrazioni di tutti i paesi civili devono essere interessate ad incentivare l’uso della bici, ma questo cosa vuol dire? Che chi va in bici può fare quello che gli pare?
L’altra mattina assistevo ad una partita di calcetto fra ragazzini di 9/10 anni e l’arbitro dopo averli richiamato più volte a rimettere il pallone da dietro la linea a chi non rispettava tale regola segnava fallo ed invertiva la rimessa. Ecco forse è proprio questo il punto. Bisogna tornare a “rieducare”.
Forse, se la legge lo permette, sarebbe stato meglio che i vigili per qualche giorno fossero stazionati nel punto incriminato “richiamando” i trasgressori e che questo fosse stato messo in evidenza , magari con un articolo sul giornale.
Dopodiché nessun signor Cipriani avrebbe potuto lamentarsi. Al suddetto un consiglio: la prossima volta percorra qualche metro in più, subito dopo la curva c’è un attraversamento pedonale che potrebbe permettergli (con la bici a mano) di evitare il lungo giro per largo Goethe ed ulteriori aggravi alla voce ICI.
Sergio Maistrello
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