Bressanone-Tarvisio 26/29 giugno 2010

pusteria_tb.jpgE’ stato un piccolo viaggio in bici che ha regalato grandi soddisfazioni. Il percorso abbastanza facile ed intuitivo, la continua presenza della ferrovia, con i servizi garantiti che danno sicurezza anche ai meno allenati, il clima di queste ampie valli soleggiato e ventilato, la bellezza dei luoghi attraversati, un gruppo di persone desideroso di condividere questa esperienza , l’organizzazione curata ed attenta, sono gli ingredienti che hanno fatto di questo viaggio in bici una a vacanza breve ma indimenticabile.
La nostra avventura in bici è iniziata da Rio Pusteria, dopo aver visitato La famosa Abbazia di Novacella. Lungo la ciclabile che corre lungo il fiume Rienza e sale la valle con qualche piccolo strappo, attraverso boschi e frazioni della sinistra idrografica siamo arrivati alla meta della prima serata , il paesino di Perca, raggiunto dopo avere visitato Brunico la bella cittadina posta circa a metà della Val Pusteria , con una breve ma dura salita .
Al mattino successivo siamo stati raggiunti da due amici di Merano che ci hanno accompagnato fino a Lienz, la meta successiva.
Raggiunta Valdaora di sotto, dove la ciclabile si divide in due tratti, abbiamo percorso quello a valle salendo la provinciale che attraversa le tre frazioni fino a ritrovare la nostra ciclabile che costeggia il lago di Monguelfo, e supera su un bellissimo nuovo ponte ciclabile il torrente che scende dalla valle di Braies.
Dobbiaco è il punto più alto di questo itinerario ( m. 1256) ed è lo spartiacque tra il bacini mediterraneo e orientale le acque del fiume Drava che nasce nella vicina S. Candido scendono verso il Danubio e il Mar Nero.
Gli aggettivi per descrivere i paesaggi che scorrevano davanti ai nostri occhi sarebbero inevitabilmente ripetitivi, tutto è stato bello, il sole caldo e piacevole, le montagne incantate , la pista bellissima.
Siamo arrivati al secondo albergo nelle vicinanze di Lienz in prima serata dopo una sosta per visitare il Galitzenklamm, un piccolo orrido scavato da un torrente che opportunamente raggiunto dalla ciclabile è diventato una meta turistica frequentata.
In se non è nulla di eccezionale ma fa riflettere come anche attrazioni di secondaria importanza possano contribuire all’economia locale se valorizzate nel modo corretto.
La serata nel piccolo paese di Tristach è stata piacevolissima, il nostro albergo era proprio sotto
la montagna più bella della vallata, tanto che abbiamo rinviato al mattino successivo la visita alla città. E’ stato l’unico errore del viaggio. Lienz merita una visita ma in questo modo abbiamo allungato la tappa del giorno di circa 10 km e siamo partiti con notevole ritardo.
La ciclabile continua lungo il fiume alternando paesaggi alpini e campestri, dopo l’ingresso in Carinzia diventa meno curata ma non meno bella. Corre spesso su tratti di sterrato leggero, in mezzo ai boschi che costeggiano ilo fiume, passando da una riva all’altra, superando qualche tratto in salita per tuffarsi poi in piacevoli discese.
L’abbiamo percorsa tutta fino a Spittal ed al paesino di Paternion dove dopo 102 km siamo arrivati in serata con un po’ di ritardo sul previsto, stanchi, assetati ed affamati, pronti per affrontare la cena del Llandgasthof Tell dove avevamo riservato.
Il mattino dopo siamo partiti per l’ultima tappa di questo viaggio, con il fiume Drava sempre più largo ed imponente al nostro fianco, su piacevoli strade bianche siamo giunti a Villach.
Dopo la visita abbiamo abbandonato il nostro fiume per risalirne un affluente, il Gail fino al bivio per Arnolstein, da dove sulla ciclabile a fianco della statale siamo giunti alla frontiera di Coccau. Qui parte la nuova ciclabile Alpe Adria che dal valico dovrebbe portare al mare Adriatico.
Parte in salita, ed è stata la nostra ultima fatica per arrivare infine a Tarvisio e alla fine di questo nostro viaggio a pedali.
Breve, intenso, fortunato, bellissimo, lo consigliamo a tutti.

Difficoltà: Lungo ma relativamente facile

Mappa

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